L'alimentazione nella fc

L'alimentazione nella Fibrosi Cistica gioca senza dubbio un ruolo di forte impatto, ma al tempo stesso si può dire che non esista una vera e propria dieta da seguire.

La malnutrizione e il ritardo di crescita hanno un notevole impatto sulla prognosi della Fibrosi Cistica. Esiste una stretta correlazione positiva tra stato nutrizionale e funzionalità respiratoria. Un buono stato nutrizionale aiuta a combattere meglio lo stato infiammatorio ed infettivo rallentando così l’evoluzione del danno parenchimale.

L'insufficienza pancreatica comporta una assai ridotta digestione degli alimenti sopratutto per quel che riguarda i grassi e le proteine. Di conseguenza cu troviamo davanti ad un ridotto assorbimento intestinale delle sostanze nutritive, che necessitano di essere prima trasformate in sostanze semplici con l'ausilio della digestione enzimatica. Le calorie assunte quindi saranno ridotte perchè vengono perse in gran parte con le feci.

Grande importanza quindi per l'assunzione degli enzimi pancreatici nelle modalità prescritte che assicurano un utilizzo in gran parte delle calorie introdotte con l'alimentazione. In base anche allo stato della malattia di ogni paziente si ha anche un maggior consumo calorico rispetto al normale, basato probabilmente sul movimento dei muscoli respiratori che si trovano dinanzi ad un "lavoro" differente da una persona non affetta da fibrosi cistica.

In aiuto a questa situazione vigono alcuni consigli, personali o meno che possono portare benefici al paziente:

1) Assunzione corretta di enzimi pancreatici, anche nelle merende o negli spuntini extra pasti principali.

2) Consigliati almeno 5 pasti nell'arco della giornata in modo da spalmare le calorie nell'arco della giornata, suddivisi magari nei tre pasti principali: colazione, pranzo e cena,  e integrati con merende e spuntini extra (a metà mattinata, o nel pomeriggio o a sera prima di coricarsi).


3) L'alimentazione andrebbe resa varia ed equilibrata, sfruttando componenti proteiche come pesce, carne, latte, formaggi, uova,  e carboidrati come pane, pasta e zuccheri semplici, ma soprattutto ricca di grassi, specie di origine vegetale. I grassi consentono di assumere più calorie a parità di peso di alimento: un grammo di grasso fornisce 9 calorie, mentre un grammo di zucchero o di amido ne fornisce 4. Questo può rendere inoltre un incentivo alla consumazione di cibo.


4) Condire bene i cibi, specie con olio d'oliva e con una quota di olio di semi, che sono ricchi di acidi grassi essenziali (girasole e mais in particolare).

5) Assumere frutta e verdura, sia fresca che cotta, per l'apporto equilibrato di sali minerali, vitamine, bioflavonoidi e altre sostanze antiossidanti. Un sufficiente apporto di fibre vegetali aiuta a mantenere regolarità dell'intestino, prevenendone la costipazione e le ostruzioni.

6) L'attività fisica svolta è un ulteriore incentivo al fabbisogno energetico, richiedendo inoltre un'assunzione di sale per compensarne le perdite avute con il sudore.

7) Prediligere i cibi di sicuro successo con il paziente.

8) Rendere il pasto come atto di calma e di piacere senza indurre stress emotivo, psicologico, fisico nel paziente.

Nel caso in cui la sola nutrizione normale non risulti sufficente per il paziente si può ricorrere ad altri due espedienti utilizzati ad oggi nei pazienti affetti da fibrosi cistica:

1) Utilizzo di integratori ipercalorici e iperproteici per os (per bocca) in aggiunta alla dieta abituale. Sebbene sia stato dimostrato con studi scientifici che gli integratori per os, assunti a lungo termine (> 1 anno), non migliorino lo stato nutrizionale sono risultati estremamente utili in particolari condizioni socio-psicologiche per far sì che lo stato nutrizionale non peggiori;

2) Utilizzo di una nutrizione enterale (artificiale) notturna attraverso il sondino nasogastrico o con l’utilizzo della gastrostomia (PEG).

 

Un discorso a parte va fatto per i neonati in cui preferiamo utilizzare le note del sito http://www.ospedalebambinogesu.it/ dove viene detto che:

Il latte materno costituisce la fonte più adeguata a coprire le esigenze nutrizionali e relazionali del bambino. Il latte materno è un alimento completo che si adatta perfettamente per digeribilità e apporto nutritivo alla fisiologia del neonato con fibrosi cistica. 
E' importante sottolineare che non esiste latte artificiale con le stesse caratteristiche di digeribilità, con le stesse caratteristiche nutritive e con gli stessi fattori protettivi del latte materno.
Anche per il lattante alimentato al seno è necessario un supplemento di sali perché il rischio di disidratazione è maggiore.

Nel caso in cui non sia possibile l’allattamento materno si utilizzano formule che garantiscono un apporto calorico maggiore, un’elevata concentrazione di sali minerali e di vitamine liposolubili e di acidi grassi più facilmente digeribili.

 


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